Eccoci qua con un’altra sorpresa per voi.
Vi proponiamo qui di seguito la nostra seconda intervista: “ospite” di oggi Matteo Gabbianelli dei kuTso!
Partiamo dall’inizio. Come è nata in te la passione per la musica?
Fin da bambino ero solito cantare “figaro qua, figaro là” in mezzo alla gente a squarciagola imitando i cantanti lirici.
E come venuta fuori l’idea di questo gruppo?
Ho cominciato a comporre robaccia al computer un po’ per gioco, un po’ per studio (all’epoca studiavo musica elettronica al D.A.M.S.) con l’aiuto di mio fratello Fabio Gabbianelli e coinvolgendo tutta la mia famiglia con improbabili featuring vocali. Negli anni, essendosi sciolti tutti i progetti importanti in cui suonavo la batteria, ho avuto la necessità di far diventare i kuTso la mia band vera e propria e ho fatto del cantare la mia attività principale.
Come mai il nome kuTso?
Perché mi piace dire e fare cose che per molti rappresentano dei tabù, mentre per me sono solo parole e azioni umane inoffensive.
Vi abbiamo visto il primo maggio al concertone in piazza San Giovanni. Com’è andata? E’ stata una bella esperienza?
E’ stato tutto molto veloce. Non sono pienamente soddisfatto della nostra performance, ma comunque mi è parso di capire che la gente sotto il palco e davanti alla televisione abbia apprezzato l’esibizione e capito lo spirito festaiolo, sgangherato e surreale che ci caratterizza.
Sappiamo che siete anche in tour. Prossime tappe? Come sta procedendo la tournèe?
Anche quest’anno stiamo suonando moltissimo in giro per l’Italia, tutti i nostri concerti sono consultabili su www.kutso.com . Quest’anno abbiamo alcuni appuntamenti importanti: il 1 giugno saremo al Meeting del Mare a Salerno in apertura ai Gogol Bordello, il 12 giugno suoneremo al Magnolia di Milano e quest’estate apriremo un concerto a Rock in Roma, ma ancora ci devono comunicare la data e l’artista a cui faremo da supporter.
Hai collaborato con Fabrizio Moro nel suo ultimo album “L’Inizio”. Com’è stato?
E’ stata un’esperienza intensa e totalizzante che mi ha fatto conoscere un artista e una persona straordinariamente umana e disponibile quale è Fabrizio. A mio avviso con questo disco ha fatto un salto di qualità che lo ha portato a toccare aspetti del suo songwriting che non si erano espressi a pieno nei suoi precedenti lavori. Le canzoni sono tutte veramente belle ed intense. Sono onorato di aver suonato le batterie dell’”Inizio” e di averlo prodotto nel mio studio (kuTso Noise Home) sotto la direzione artistica di Pier Cortese e con l’aiuto di Emiliano Esposti. Ci siamo fatti anche tante risate insieme!
Avete anche aperto alcuni suoi concerti. Che cosa si prova? E’ un pubblico diverso?
Molti mi avevano avvertito che suonare prima di Fabrizio sarebbe stato difficile perché il suo pubblico è praticamente un “esercito” fedele al suo idolo, invece ho visto molta disponibilità all’ascolto e propensione a lasciarsi andare anche con la band di supporto. Insomma ho potuto notare che la gente che ascolta Fabrizio è composta da persone che amano la musica a 360 gradi.
Che cosa pensi del percorso che sta facendo Fabrizio? Si sta guadagnando sempre più popolarità?
Credo che Fabrizio faccia bene ad andare per la sua strada fregandosene dell’establishment musicale. Il pubblico che lo segue è enorme e cresce giorno dopo giorno in tutta Italia. Credo infatti che nei prossimi anni diventerà un punto di riferimento saldo nel panorama musicale italiano. Noi facciamo il tifo per lui!
Grazie mille per la disponibilità, a presto!
Ciao ragazzi e grazie dell’attenzione!
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A presto da Capitan Moro!
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