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Andrea Ra si racconta: “Poter fare quello che ti piace è già un sogno”.

Ciao Andrea, benvenuto da Capitan Moro.
Grazie per aver accettato di scambiare due parole assieme a noi.
Ciao e grazie a voi!

Iniziando, ci racconti qualcosina in più su di te?
Beh, è sempre difficile raccontarsi in prima persona, soprattutto se, come nel mio caso, hai 30 anni  di musica alle spalle.
Sono principalmente un cantautore/bassista alternative rock dal 1998. Porto avanti il mio attuale progetto solista a nome Andrea Ra dopo aver avuto tanti progetti originali alle spalle .
Nel corso degli anni ho alternato queste attività ai lavori e alle collaborazioni come bassista, sia in studio che in tour, per altri artisti  tra cui Giuliodorme, Piotta, Daniele Groff, Diaframma, Ratti della sabina, Nu Indaco, Damo Suzuki.
Da circa un anno suono con Fabrizio Moro e ultimamente ho collaborato con La batteria, Brusco, Frank Nemola (della band diVasco Rossi) e Lello Voce.
Insomma, mi do da fare. Sto preparando il mio nuovo Album e continuo sempre la mia attività live.

Quando è iniziata la tua passione verso la musica, o meglio ancora, verso il basso?
Siete una cosa indescrivibile insieme.
E’ cominciata da piccolissimo, grazie anche a un fratello maggiore con cui ascoltavo tantissima musica, quando la musica era ancora al centro delle vite di molte persone e non era, come spesso accade oggi, solo un sottofondo superficiale.
Ricordo che quando usciva un album compravamo il vinile, ci riunivamo in almeno dieci persone e alzavamo le casse al massimo per ascoltarlo.
Rimanevamo in silenzio dalla prima all’ultima nota, un religioso silenzio. E soltanto alla fine ne parlavamo. Era un’esperienza mistica. Oggi non è più così: si ragiona in termini di singoli, di download, di immagini, di gossip. La musica è in secondo piano e non è più la regina.

In tutto questo, chi è stata la tua fonte di ispirazione? Chi ha creduto sin da subito in te?
E’ fondamentale credere sempre in sé stessi e divertirsi quando si incomincia a prendere uno strumento in mano, al di là dei risultati e di chi hai intorno.

Quali soni i tuoi cantanti o band preferiti? Quelli dei quali pensi “Finchè non ascolto … non sto bene”.
Sono talmente tanti. Ne cito qualcuno: Primus, The Police, Pink Floyd, Mr.Bungle, Living Colour, RHCP, Rage against the machine, Nirvana, Bob Marley, Tom Waits, Jaco Pastorius, Faith no more, Edward Grieg, Depeche Mode, Ivan Graziani, Lucio Battisti, Nino Rota.
Ce ne sarebbero tanti altri da omaggiare, ma sono davvero troppi!

Soprattutto noi, ti conosciamo come bassista di Fabrizio Moro: come è nato questo legame?
Nel 2010 Fabrizio aveva partecipato a Sanremo e in un’intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni dichiarò che ad influenzarlo musicalmente erano stati tra gli altri Vasco, De Andre’ e un certo Andrea Ra. Dopo aver letto l’intervista mi sono messo in contatto con lui per ringraziarlo. Ovviamente lo conoscevo ma non sapevo che lui conoscesse me e che addirittura pensasse queste cose sul mio conto.
Poi, in seguito, è capitato di vederci al di fuori della musica.
Qualche anno fa, per i 30 anni di Radio Rock, abbiamo suonato sullo stesso palco, a Roma al Circolo degli Artisti. C’erano anche tanti altri amici come Omar Pedrini e i Kutso. Fabrizio durante il suo set mi invitò a suonare con lui “Libero”.
Poi dopo un paio d’anni mi ha chiamato chiedendomi se ero interessato a suonare con lui il basso. Ed eccomi qua.

Ora Fabrizio parteciperà al Festival di Sanremo. Lo accompagnerai sul palco? Una volta finito ti rivedremo ai suoi Live?
A Sanremo Fabrizio sarà accompagnato dall’orchestra e sono sicuro che andrà alla grande!
Abbiamo registrato il disco da pochissimo e per i live sicuramente se ne parlerà dopo Sanremo.

Sogni e/o progetti per il futuro?
Poter fare quello che ti piace è già un sogno.
Spero di avere sempre la salute e la forza per poterlo fare.

Immagina di incontrare il “te stesso” di quindici anni fa: consigli? Rimorsi? Rimpianti?
Un pensiero e un ricordo per il tuo Io del passato.
Quindici anni fa sono diventato padre. La cosa più bella della mia vita, la più vera.
E tra l’altro mio figlio oggi è diventato il mio batterista e mi segue nei Live. Si fa chiamare James Rio. Ha registrato il mio nuovo singolo “Novembre” (acquistabile qui) ed è con me in studio per realizzare le batterie sul mio nuovo album che uscirà entro la fine del 2017. Ad ogni modo: nessun rimorso né rimpianto. E se anche ne avessi, non credo ci starei male. La vita va vissuta: si sbaglia, si cade, ci si rialza, si soffre, si ride, si lotta, si vince e si perde. La vita è così.
Spesso il passato riaffiora a livello inconscio e in forme che vanno analizzate e comprese. Quando l’Io in qualche modo reclama qualcosa va ascoltato. Ma per capirlo bisogna prima cercare di distaccarsi dalle proprie vicende contingenti e bisognerebbe guardarsi come se fossimo fuori da noi stessi, dall’esterno insomma.
E per riuscire a vedere dei contorni chiari bisogna voler guardare veramente dentro sé stessi e non solo in superficie. E’ un processo doloroso ma necessario. Non è facile e in molti casi bisogna anche riconoscere di aver bisogno di un aiuto esterno e di fare un lungo percorso.
Andare in analisi in questo senso è un’esperienza che può aiutare e ti rende più forte. Alla fine non devono rimanere dentro di te né rimorsi né rimpianti che ti bloccano o ti fanno male, altrimenti non si potrebbe vivere serenamente il presente e non si potrebbe, al tempo stesso, affrontare con il giusto spirito il futuro.
Sembra facile eh? No, non lo è.

Come ti trovi con internet? Lo utilizzi spesso?
Mi trovo bene ma non ne sono schiavo: lo utilizzo con moderazione.

Ora ti facciamo delle domande a bruciapelo. Rispondi senza troppo pensarci su.
Nome?
Andrea Ra.
Professione? Tra le altre cose anche Musicista.
Il lato più bello del tuo lavoro? La creatività.
Il più brutto? Il business intorno alla musica.
Quanto bisogna guadagnare per non essere poveri? Dipende dove vivi e quello che ti serve. E’ molto relativo. Comunque non sei povero se riesci a pagare le spese e  puoi vivere sereno.
E tu quanto guadagni? Meno di quanto vorrei.
Come spendi quel che guadagni? Dal droghiere.
Di chi avevi il poster quando eri piccolo? Stewart Copeland.
Qual è il personaggio che ammiri maggiormente? Papa Francesco.
Roma o Scandinavia? Roma.
Un tuo difetto? Dire sempre quello che penso.
Un tuo pregio? Adattabilità.
Beatles o Rolling Stones? The who.
Bernini o Borromini? Borromini. Ho scritto anche una canzone sui due.
X Factor o Amici? Non li ho mai visti, non saprei.
Boldi o De Sica? Boldi.
Se potessi viaggiare nel tempo, dove vorresti andare? A Boston, negli anni ’20.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Mezzo pieno.
La persona che conta di più nella tua vita? Mio figlio.
Film preferito? Almoust famous.
Attore preferito? Nicolas Cage.
Sport preferito? Calcio.
Cantante più simpatico? Remo Remotti, ci ha lasciato nel 2015.
Cantante più antipatico? Manuel Agnelli.
Album preferito? Pork soda – Primus.
Canzone preferita? Bring on the night -The Police.
Hai mai fatto un plagio? No, ma ne ho subiti.
Cosa sognavi da piccolo? Diventare batterista.
Auto? Fiat 128.
Nemici? Certo.
Cosa pensi di quelli che si picchiano allo stadio? Ciò che penso di quelli che lo fanno  anche fuori.
Una bugia e una verità? Credimi.
La tua paura? Una è troppo poca.

Bene, Andrea, l’intervista si conclude qui, ti ringraziamo per aver perso un po’ di tempo con noi. Ci vediamo presto ai prossimi live o chissà!
E’ stato un piacere. Grazie a voi!

Capitan Moro

Intervista a cura di Mattia Conti.
Con la collaborazione degli amministratori del gruppo Fabrizio Moro – Fans.

Per ulteriori info su Andrea:
Pagina Facebook
Gruppo Facebook ufficiale
Intervista dicembre 2016

 

 

 

 

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Fabrizio ospite di Stefano Mannucci al Tirso de Molina

Aveva inaugurato la stagione musicale del teatro il 7 giugno scorso e la chiuderà domani, 20 maggio.
Fabrizio sarà nuovamente ospite di Stefano Mannucci al Tirso de Molina di Roma.
Ecco il post dalla pagina ufficiale:

“Questo Martedì 20 maggio, Fabrizio sarà nuovamente accolto da Stefano Mannucci al Teatro Tirso de Molina.
Stavolta il suo sarà un ritorno come ospite speciale, all’interno di un evento che chiuderà per questa stagione gli incontri con la musica e gli artisti italiani di qualità; serata che sarà all’insegna di un cartellone musicale già molto ricco: Raiz e F.Mesolella, Zibba e J.Savoretti, e altri ancora.
Come sempre nel momento della serata che lo coinvolgerà, ci sarà spazio per alcune canzoni dal vivo e una chiacchierata sulla musica e altro come l’atmosfera di un teatro consente.
L’orario di inizio della serata è le 21 (per ritirare i biglietti e per l’accesso è indicato essere lì massimo per le 20,30) e la prenotazione è obbligatoria contattando i numeri di seguito, e il biglietto per l’intera serata è di euro 15.
Botteghino e prenotazioni (h.14/19) allo 06 8411827 – 329 5618223 (14/19)
Via Tirso, 89 (P.zza Buenos Aires) – Roma”

Invitiamo chi è interessato a prenotare il posto il prima possibile dal momento che il teatro è quasi sold out.
Chi è di Roma e dintorni non si può perdere una serata del genere!
Dai ragazzi!

Nel frattempo vi lasciamo il link per rivedere le splendide foto di Simone Cetorelli riguardanti la serata del 7 giugno scorso: http://www.simonecetorelli.com/?p=1537

Capitan Moro

Facebook: https://www.facebook.com/morofanclub
Twitter: https://twitter.com/CapitanMoro26
Mail: capitanmoro@libero.it

Intervista a Matteo Gabbianelli dei kuTso

Eccoci qua con un’altra sorpresa per voi.
Vi proponiamo qui di seguito la nostra seconda intervista: “ospite” di oggi Matteo Gabbianelli dei kuTso!

Partiamo dall’inizio. Come è nata in te la passione per la musica?
Fin da bambino ero solito cantare “figaro qua, figaro là” in mezzo alla gente a squarciagola imitando i cantanti lirici.

E come venuta fuori l’idea di questo gruppo?
Ho cominciato a comporre robaccia al computer un po’ per gioco, un po’ per studio (all’epoca studiavo musica elettronica al D.A.M.S.) con l’aiuto di mio fratello Fabio Gabbianelli e coinvolgendo tutta la mia famiglia con improbabili featuring vocali. Negli anni, essendosi sciolti tutti i progetti importanti in cui suonavo la batteria, ho avuto la necessità di far diventare i kuTso la mia band vera e propria e ho fatto del cantare la mia attività principale.

Come mai il nome kuTso?
Perché mi piace dire e fare cose che per molti rappresentano dei tabù, mentre per me sono solo parole e azioni umane inoffensive.

Vi abbiamo visto il primo maggio al concertone in piazza San Giovanni. Com’è andata? E’ stata una bella esperienza?
E’ stato tutto molto veloce. Non sono pienamente soddisfatto della nostra performance, ma comunque mi è parso di capire che la gente sotto il palco e davanti alla televisione abbia apprezzato l’esibizione e capito lo spirito festaiolo, sgangherato e surreale che ci caratterizza.

Sappiamo che siete anche in tour. Prossime tappe? Come sta procedendo la tournèe?
Anche quest’anno stiamo suonando moltissimo in giro per l’Italia, tutti i nostri concerti sono consultabili su www.kutso.com . Quest’anno abbiamo alcuni appuntamenti importanti: il 1 giugno saremo al Meeting del Mare a Salerno in apertura ai Gogol Bordello, il 12 giugno suoneremo al Magnolia di Milano e quest’estate apriremo un concerto a Rock in Roma, ma ancora ci devono comunicare la data e l’artista a cui faremo da supporter.

Hai collaborato con Fabrizio Moro nel suo ultimo album “L’Inizio”. Com’è stato?
E’ stata un’esperienza intensa e totalizzante che mi ha fatto conoscere un artista e una persona straordinariamente umana e disponibile quale è Fabrizio. A mio avviso con questo disco ha fatto un salto di qualità che lo ha portato a toccare aspetti del suo songwriting che non si erano espressi a pieno nei suoi precedenti lavori. Le canzoni sono tutte veramente belle ed intense. Sono onorato di aver suonato le batterie dell’”Inizio” e di averlo prodotto nel mio studio (kuTso Noise Home) sotto la direzione artistica di Pier Cortese e con l’aiuto di Emiliano Esposti. Ci siamo fatti anche tante risate insieme!

Avete anche aperto alcuni suoi concerti. Che cosa si prova? E’ un pubblico diverso?
Molti mi avevano avvertito che suonare prima di Fabrizio sarebbe stato difficile perché il suo pubblico è praticamente un “esercito” fedele al suo idolo, invece ho visto molta disponibilità all’ascolto e propensione a lasciarsi andare anche con la band di supporto. Insomma ho potuto notare che la gente che ascolta Fabrizio è composta da persone che amano la musica a 360 gradi.

Che cosa pensi del percorso che sta facendo Fabrizio? Si sta guadagnando sempre più popolarità?
Credo che Fabrizio faccia bene ad andare per la sua strada fregandosene dell’establishment musicale. Il pubblico che lo segue è enorme e cresce giorno dopo giorno in tutta Italia. Credo infatti che nei prossimi anni diventerà un punto di riferimento saldo nel panorama musicale italiano. Noi facciamo il tifo per lui!

Grazie mille per la disponibilità, a presto!
Ciao ragazzi e grazie dell’attenzione!