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Davide “Il Folle” Beltrano e il suo libro su Fabrizio: intervista

Ciao Davide, benvenuto da Capitan Moro.
Siamo felici di averti qui con noi per una piccola intervista.

Grazie di cuore a voi per l’intervista e per il vostro interessamento.

Ci dici qualcosa in più su di te?

Allora, vengo lanciato artisticamente da Vasco Rossi nel 2010, il quale, colpito da alcuni miei testi, mi concede il grande onore di stare sul suo sito ufficiale e sulla sua pagina Facebook tra i preferiti: una favola reale.
Da lì arrivano tante altre cose, come una prefazione e due video dedicati per alcuni miei libri sempre da parte di Vasco. Nasce poi un percorso artistico fatto di tanti sacrifici e molte salite.
Ho scritto per la Dino Vitola editore e creato un giornale online di denuncia: “Movimento culturale per il Sud”, chiuso poi nel 2013. Porto avanti le mie rubriche sui fumetti e sulla tecnologia nel mio blog “Il Folle Davide Beltrano”.
Nei miei testi e nei miei libri parlo molto di Sud, di me stesso: un precario laureato come ce ne sono tanti in giro.
Forse troppi!

Da quanto segui ed ascolti Fabrizio Moro?

Fabrizio l’ascolto dal 2007.
Appena salii sul palco di Sanremo ho subito capito che c’era qualcosa di molto vicino ai miei valori.
Lo considero il più grande cantautore dell’ultima generazione di cantanti italiani. E’ stato amore a prima vista!

Primo concerto?

A Rossano nel 2011 mi sembra.
Fabrizio era all’interno del programma festivo del paese. Aspettai fino alle 23.30 prima di vederlo. Stavo quasi andando via quando all’improvviso arrivò sul palco. Un concerto rock breve ma che mi ha colpito intensamente.
Da lì, non l’ho più mollato.

Ascolti e segui molto anche Vasco Rossi. Ti piacerebbe una collaborazione artistica tra i due?

Credo che sarei l’uomo più felice al mondo.
Sono molto simili, anzi, io in Fabrizio rivedo il primo Vasco. Poi ti dico una piccola chicca: il mio primo concerto di Vasco è stato nel 2007 a Roma, e ad aprire quel concerto, neanche a farlo apposta, c’era Fabrizio. Insomma, era destino!

Passiamo al tuo nuovo lavoro. Per quale motivo hai deciso di pubblicare questo libro su Fabrizio?

Per me non è facile, ti spiego.
Ho scritto libri su Vasco e su di me alcuni hanno tanti pregiudizi, perché magari pensano che ci siano interessi monetari dietro. Ma io mi auto produco, certo, una casa editrice è interessata al progetto e sto pensando se sia il caso di accettare, ma nei libri precedenti mi sono sempre auto-finanziato, sono più i soldi che ci perdo che quelli che guadagno.
Sono due anni che pensavo a questo libro, perché Fabrizio è un me stesso riflesso, canta quello che canterei io se fossi stato un cantante. Poi conoscerlo è stata la botta finale. Scrivo per esigenza, e questa volta la mia esigenza è quella di raccontare una storia, quella di Fabrizio.

Di cosa parla nello specifico il tuo libro?

Il libro è la prima biografia rock su Fabrizio.
Attraverso i suoi album racconto il suo percorso artistico, ma non solo. Nel libro ci sono tanti aneddoti inediti e chicche incredibili. Poi c’è una parte più poetica dove le sue canzoni diventano dei piccoli mini romanzi e, infine, anche uno spazio dedicato ai fans. Insomma, un libro che sorprenderà!

Fabrizio sa di questa tua idea? Che ne pensa?

Si, certo. Fabrizio lo sa da quasi più di un anno.
Comunico ogni passo a lui perché voglio che tutto sia fatto in modo onesto e trasparente. Lui è naturalmente felice, ma come tutti i grandi artisti ha paura di quello che potrei combinare, ma deve stare tranquillo, ne sarà orgoglioso, io non tradisco mai la fiducia delle persone.

Come hai ripetuto più volte il tuo obbiettivo non è il guadagno, ma, secondo te, per ottenere ancora più visibilità sia per te che per Fabrizio, stavolta forse non sarebbe più “conveniente” accettare la proposta della casa editrice?

Sì, in effetti hai ragione, bisognerebbe accettare la proposta per avere più visibilità, e ci sto pensando notte e giorno se sia il caso di dire si, ma devo essere lasciato sgombro da condizionamenti di alcun genere.
Quando avrò questa certezza. allora forse potrò accettare.
In caso contrario vado avanti da solo, come sempre.
Sai, nella mia Terra molti poeti e scrittori mi dimensionano continuamente, dicono che sono una testa matta e scomoda, ma in fondo io ho solo fatto della mia vita un’esistenza senza compromessi.
Certo, quelli sono utili a volte, ma io sono fatto a mio modo.
E non c’è niente da fare.

Ricordaci quando uscirà  il libro e dove potremo acquistarlo.

“Fabrizio Moro: uno di noi” uscirà il 15 Aprile.
Farò un particolare evento alle ore 22 di quel giorno sul mio profilo Facebook.
Dove sarà possibile comprarlo ancora non lo so, dipende se accetterò la proposta della casa editrice o mi autoprodurrò. Se il libro verrà auto-prodotto, come quasi tutti i miei libri precedenti, sarà disponibile esclusivamente su “ilmiolibro,it”, il sito più importante d’Italia per opere auto prodotte, in collaborazione con La Feltrinelli, e sarà disponibile solo in versione cartacea.
Acquistarlo sarà comunque semplicissimo.

Grazie mille per la tua disponibilità.
Aspettiamo con ansia la pubblicazione del tuo libro.
Un saluto ai nostri amici di Capitan Moro?

Ciao grandi!
Vi aspetto il 15 aprile alle ore 22!
Il Folle

Pagina Facebook di Davide: https://www.facebook.com/BELTRANOILFOLLE?fref=ts

Intervista a cura di: Mattia Conti

Capitan Moro

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Intervista a Matteo Gabbianelli dei kuTso

Eccoci qua con un’altra sorpresa per voi.
Vi proponiamo qui di seguito la nostra seconda intervista: “ospite” di oggi Matteo Gabbianelli dei kuTso!

Partiamo dall’inizio. Come è nata in te la passione per la musica?
Fin da bambino ero solito cantare “figaro qua, figaro là” in mezzo alla gente a squarciagola imitando i cantanti lirici.

E come venuta fuori l’idea di questo gruppo?
Ho cominciato a comporre robaccia al computer un po’ per gioco, un po’ per studio (all’epoca studiavo musica elettronica al D.A.M.S.) con l’aiuto di mio fratello Fabio Gabbianelli e coinvolgendo tutta la mia famiglia con improbabili featuring vocali. Negli anni, essendosi sciolti tutti i progetti importanti in cui suonavo la batteria, ho avuto la necessità di far diventare i kuTso la mia band vera e propria e ho fatto del cantare la mia attività principale.

Come mai il nome kuTso?
Perché mi piace dire e fare cose che per molti rappresentano dei tabù, mentre per me sono solo parole e azioni umane inoffensive.

Vi abbiamo visto il primo maggio al concertone in piazza San Giovanni. Com’è andata? E’ stata una bella esperienza?
E’ stato tutto molto veloce. Non sono pienamente soddisfatto della nostra performance, ma comunque mi è parso di capire che la gente sotto il palco e davanti alla televisione abbia apprezzato l’esibizione e capito lo spirito festaiolo, sgangherato e surreale che ci caratterizza.

Sappiamo che siete anche in tour. Prossime tappe? Come sta procedendo la tournèe?
Anche quest’anno stiamo suonando moltissimo in giro per l’Italia, tutti i nostri concerti sono consultabili su www.kutso.com . Quest’anno abbiamo alcuni appuntamenti importanti: il 1 giugno saremo al Meeting del Mare a Salerno in apertura ai Gogol Bordello, il 12 giugno suoneremo al Magnolia di Milano e quest’estate apriremo un concerto a Rock in Roma, ma ancora ci devono comunicare la data e l’artista a cui faremo da supporter.

Hai collaborato con Fabrizio Moro nel suo ultimo album “L’Inizio”. Com’è stato?
E’ stata un’esperienza intensa e totalizzante che mi ha fatto conoscere un artista e una persona straordinariamente umana e disponibile quale è Fabrizio. A mio avviso con questo disco ha fatto un salto di qualità che lo ha portato a toccare aspetti del suo songwriting che non si erano espressi a pieno nei suoi precedenti lavori. Le canzoni sono tutte veramente belle ed intense. Sono onorato di aver suonato le batterie dell’”Inizio” e di averlo prodotto nel mio studio (kuTso Noise Home) sotto la direzione artistica di Pier Cortese e con l’aiuto di Emiliano Esposti. Ci siamo fatti anche tante risate insieme!

Avete anche aperto alcuni suoi concerti. Che cosa si prova? E’ un pubblico diverso?
Molti mi avevano avvertito che suonare prima di Fabrizio sarebbe stato difficile perché il suo pubblico è praticamente un “esercito” fedele al suo idolo, invece ho visto molta disponibilità all’ascolto e propensione a lasciarsi andare anche con la band di supporto. Insomma ho potuto notare che la gente che ascolta Fabrizio è composta da persone che amano la musica a 360 gradi.

Che cosa pensi del percorso che sta facendo Fabrizio? Si sta guadagnando sempre più popolarità?
Credo che Fabrizio faccia bene ad andare per la sua strada fregandosene dell’establishment musicale. Il pubblico che lo segue è enorme e cresce giorno dopo giorno in tutta Italia. Credo infatti che nei prossimi anni diventerà un punto di riferimento saldo nel panorama musicale italiano. Noi facciamo il tifo per lui!

Grazie mille per la disponibilità, a presto!
Ciao ragazzi e grazie dell’attenzione!

SPECIALE – Quattro chiacchiere con Simone Cetorelli

Abbiamo imparato ad apprezzare Fabrizio Moro, diventando quasi pazzi per lui, grazie alla sua singolare musica e alle sue profonde parole. Ma, se conosciamo così bene questo artista, il merito è sicuramente anche un po’ dell’attento obbiettivo di un grande fotografo, capace di intrappolare i momenti più speciali di un concerto, in un modo del tutto suo.  Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di Simone Cetorelli ed oggi, con grande entusiasmo, vi proponiamo l’intervista che ci ha gentilmente concesso.

Ciao Simone!
Ciao Ragazzi!

Come è nata in te la passione per la fotografia?
Prendendo spunto da quello che ho scritto anche sul mio sito: “credo che la fotografia mi sia piaciuta da sempre, forse addirittura da prima ancora di averne la consapevolezza!”. Probabilmente, complici “inconsapevoli” sono stati mia madre, che aveva la stessa passione, lo zio Tom (Tommaso), e ora che ci penso anche Tonino: un parente alla lontana (o forse solo un amico di famiglia) in cui ogni tanto ci imbattemmo durante le vacanze estive sulle Dolomiti con la mia famiglia; ricordo ancora la sua medio formato a pozzetto (non so se fosse un Hasselblad o cosa!).

Per quanto riguarda le foto dei concerti invece, la responsabile è stata Sonia: una mia amica, che il 7 settembre 2008 ha pensato bene di telefonarmi e di propormi di andare ad un concerto in piazza a Villa Adriana; suonava un certo Fabrizio Moro! Arrivammo durante l’esibizione del gruppo spalla, ed io, nel tentativo di guadagnare una buona posizione per scattare foto in mezzo al pubblico, mi allontanai da Sonia e finii vicino alla transenna, lateralmente. Quella sera stessa in macchina, durante il ritorno a Guidonia, riguardai gli scatti realizzati… e ricordo ancora che ne rimasi sorpreso; mi piacquero molto! (http://www.simonecetorelli.com/?p=257) (adesso li giudicherei “inguardabili”… ma ci sono comunque molto affezionato, se non altro per la consapevolezza che, se non fosse stato per quel concerto, adesso non sarei qui a rispondere alle vostre domande!). Quello non fu soltanto il mio primo concerto di Fabrizio Moro, ma il primo in assoluto! …e mi piacevano quelle foto! …mi piacevano ma non riuscivo a capire da cosa dipendesse! Da me? Dal concerto? Da Moro? Boh!

La cosa finì lì… e per 2 anni non successe più nulla; continuai a fotografare si, ma niente concerti… finché un giorno di settembre 2010, passando per Via Roma a Guidonia, vidi i manifesti del concerto di Moro a Montecelio, per il giorno 25. Pensai: quale occasione migliore per provare a capire se quegli scatti di due anni prima fossero frutto del caso, di fortuna, di un’alchimia di cose… oppure se avessi veramente intravisto qualcosa che valeva la pena approfondire? Andai… questa volta solo… nuovamente in piazza tra la folla, dove tra l’altro conobbi anche Gaia! Comunque i miei dubbi ricevettero conferma, non poteva essere una coincidenza; fotografare concerti mi piaceva proprio (http://www.simonecetorelli.com/?p=244).

E così, afferrai il destino per le corna: quella sera a Montecelio avevo sentito che il 19 novembre ci sarebbe stato nuovamente Fabrizio in concerto; questa volta a Roma, all’Atlantico Live! Mi ci misi d’impegno, e riuscii ad ottenere un pass per il sottopalco! (http://www.simonecetorelli.com/?p=19).

Quella sera intravidi per la prima volta Luigi Orru, e scambiai due parole con Roberto Maccaroni degli Strani Giorni, band che continuo tutt’ora a seguire! Così è cominciata!

(Faccio un po’ di pubblicità! Gli Strani Giorni hanno appena pubblicato il loro 2° album, e saranno ospiti di Stefano Mannucci il prossimo 8 maggio al N’Importe Quoi di Roma).

Sappiamo che sei stato il fotografo di tanti eventi importanti a Roma e non solo, hai altri lavori in programma per i prossimi mesi?
Beh, c’è appena stato il concertone del 1° maggio (dal quale devo ancora riprendermi!), poi per il futuro non c’è nulla di certo, però mi piacerebbe andare da Noemi il 23 maggio, e poi l’estate romana quest’anno è densissima di appuntamenti, sia all’Ippodromo delle Capannelle che all’Auditorium Parco della Musica quindi, come dire, ci sarà da divertirsi (e da sudare!).

Segui spesso Fabrizio Moro, specialmente quest’anno ne “L’Inizio Tour”. Tante tappe per te, Londra compresa. Che emozioni hai provato andando in tournée in giro per l’Italia?
Sono bellissime avventure, che lasciano ciascuna altrettanti bellissimi ricordi. La trasferta, la preparazione, la strada, i compagni di viaggio, gli Autogrill, il pernotto, il backstage, le risate con la band, i ragazzi ammassati fuori che ti riconoscono e ti salutano (che sono sempre di più, e che mi dispiaccio sinceramente quando non riconosco qualcuno, e quando non c’è il tempo materiale per scambiare 4 chiacchiere con ciascuno di loro).

Ah ecco, a proposito: ormai sono già 2 o 3 volte (e una di queste è stata Londra) che dal pubblico parte il coro col mio nome e cognome! Ecco, questa cosa da un lato mi imbarazza terribilmente (se mi nascondo dietro una macchina fotografica ci sarà un motivo no?!!!), ma da un altro lato mi appaga e mi riempie di gioia in un modo che non è possibile descrivere a parole!

Tra te e Fabrizio sembra esserci un rapporto speciale. Cosa vedi in lui a livello umano?
Beh siamo quasi coetanei. Mi piace ad esempio quando parla dei figli, forse perché, inconsapevolmente, confronto le sue esperienze di padre con le mie (che ho due figli come lui, anche se un po’ più grandi). In questo momento il ricordo che ho più nitido è quando ha raccontato del saluto alla figlia, prima di partire per Londra; è stata una cosa molto tenera, ma ovviamente appartiene alla sua sfera privata e quindi non la racconterò!

E a livello artistico?
E’ coraggioso! Va avanti per la sua strada, dice quello che vuole dire, non scende a compromessi, non rende conto a nessuno (se non alla propria coscienza) e quindi, per poter pubblicare, si crea una propria etichetta discografica, ben consapevole che questo comporterà inevitabilmente poche apparizioni in TV e pochi passaggi radiofonici.

Mi piace la sua coerenza, il suo compiere scelte difficili in virtù di quella coerenza, e questo credo sia una grande dimostrazione di maturità e rispetto verso il suo pubblico, al di la di alcune isolate “cazzate” che può o non può aver fatto (il giudizio è sempre negli occhi di chi guarda) che potrebbero essere interpretate invece come mancanza di rispetto.

Il 18 luglio all’Ippodromo delle Capannelle di Roma ci sarà una importante tappa del tour estivo. Ci sarai? Lo seguirai anche in altre città?
A Capannelle, al 99% ci sarò,… per il resto, così come è avvenuto anche negli altri anni, cercherò di esserci quantomeno nelle tappe “laziali”, e magari anche in qualche tappa “campana” o “abruzzese”.

Grazie mille per la tua disponibilità, ci ha fatto molto piacere parlare con te.
Il piacere (grandissimo) è stato mio!

Un saluto per il sito Capitan Moro?
Ciao Ragazzi!… ci vediamo quest’estate, attorno al palco!!!
Ringraziamo ancora una volta di cuore Simone per la cordialità, la gentilezza e la pazienza dimostrate.
Vi invitiamo a seguirlo sul suo sito web personale (www.simonecetorelli.com), in cui potrete scoprire tanti suoi magnifici scatti.
Capitan Moro