Innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito.
Intanto ciao, e grazie a voi per l’invito.
Ci dici qualcosa su di te?
Io mi chiamo Andrea e sono un ragazzo come voi, come tutti, con un forte amore per la musica, ed un bisogno di comunicazione.
Sono stato un bambino abbastanza sereno ma anche abbastanza silenzioso, che ha trovato nelle pagine da riempire e nelle note dei strumenti, una strada da percorrere.
Come ti sei avvicinato alla musica?
Semplicemente avendo una chitarra classica che girava per casa ed un fratello Dj, e tanti tanti dischi da far suonare a tutto volume.
Come si è sviluppato il tuo percorso artistico?
In modo naturale, spontaneo, anche se pieno di cadute e salite interminabili.
Sono partito suonando e scrivendo da una cameretta della casa dei mie genitori a Roma, tra Garbatella e Testaccio, per arrivare a vincere l’Accademia di Sanremo e fare il Festival, ma nel mezzo c’è tanta roba che a volte il sorriso te lo toglie sul serio.
Raggiungere un proprio stile e una propria identità, quanto è importante per un musicista?
Avere un proprio stile è la caratteristica fondamentale, e credo si raggiunga cercando di avvicinarsi il più possibile all’essere se stessi, che può sembrar facile, ma non lo è per niente.
Se dovessi paragonarti a un artista, per quanto riguarda lo stile, a chi ti paragoneresti?
Non saprei, davvero.
Quali sono i tuoi punti di riferimento?
Ascolto tanta musica, cercando di scoprire cose del passato che ancora non conosco bene ed ascoltare anche tutte le novità che arrivano.
Quindi non ho un riferimento preciso, probabilmente è il miglior modo per fuggire dalla noia, capita nell’amore figuriamoci nella musica.
Il nuovo album. Come procedono i “lavori”?
Vanno avanti bene, ora ho un certo numero di canzoni dalle quali tirar fuori quelle giuste per l’album. Poi parte il periodo dello studio recording, il momento della produzione vera e propria.
Quando vedrà la luce?
Spero in autunno prossimo.
Che tipo di impronta avrà il tuo nuovo disco?
Ogni disco, soprattutto per i cantautori, è un riassunto delle esperienze fatte, come un diario dove appunti i tuoi pensieri.
Il concetto “disco” , se ancora esiste, non è nient’altro che l’apertura di quel diario difronte alla gente.
Sappiamo tutti che hai scritto e collaborato con artisti del calibro di Eros Ramazzotti o di Fabrizio Moro. Che emozioni hai provato?
Ci si diverte sempre molto quando ti trovi a fare musica con altri artisti che rispettano e capiscono prima di tutto la persona che sei.
Con Eros e Fabrizio cadono tutti gli stupidi preconcetti e pippe mentali, si lavora in libertà.
Ti faccio un esempio: è come se ti trovassi a casa tua girando in mutande.
Hai lavorato (e lavori ancora) con Fabrizio. Come descriveresti questo tipo di esperienza usando una sola parola?
Intelligente.
Com’è nato il testo di “Barabba”?
Barabba è nata con qualche accordo buttato qua e là, un pezzo di melodia, e la penna di Fabrizio che ha fatto tutto il resto.
Un’ultima cosa: ricordaci dove possiamo seguirti sui vari social.
Mi trovate qui: www.facebook.com/feboofficial o http://www.andreafebo.it/
Grazie di cuore per essere stato con noi, nonostante i numerosissimi impegni di questo periodo.
Aspettiamo con curiosità il tuo nuovo lavoro.
E non vediamo l’ora di scoprire tutti i progetti che ti legano a Fabrizio per questo 2015.
Un saluto per Capitan Moro?
Un grande abbraccio a tutti voi, e ricordatevi:
“Fermatevi quando sentite cantare, perchè è li che non c’è cattiveria.”
CIAO.